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giovedì 19 gennaio 2012

Le limitazioni all'uso del denaro contante dopo la manovra Monti

La manovra Monti - approvata a fine dicembre - ha rivoluzionato l’uso del denaro contante da utilizzare nelle transazioni giornaliere introducendo la “tracciabilità dei pagamenti”. Secondo il governo, sarà uno strumento indispensabile nella lotta all’evasione fiscale. Tali disposizioni sull’utilizzo di denaro contante, assegni, titoli e libretti al portatore, prevedono infatti l’obbligo di utilizzare sistemi di pagamento tracciabili per acquisti superiori ai 1000 euro.
Le nuove regole sono entrate in vigore il 1° gennaio 2012. Analizziamo nel dettaglio cosa è cambiato e come dobbiamo comportarci con queste nuove disposizioni destinate a turbare la serenità delle famiglie e soprattutto dei pensionati.
I nuovi limiti di trasferimento del denaro: E' vietato il trasferimento di denaro contante - o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera - effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore dell'operazione, anche frazionata, è pari o superiore a 1.000 euro. Il trasferimento può essere effettuato solamente tramite banche, istituti di moneta elettronica e Poste Italiane.
Il divieto per importi pari o superiori a 1.000,00 euro comporta che i contanti possano essere usati fino all’importo di euro 999,99. E considerato che il limite riguarda i trasferimenti effettuati a qualsiasi titolo, ne consegue che il divieto si applica anche a donazioni, lasciti ereditari, prestiti tra amici. Superata la soglia dei 999,99, non può più essere utilizzato il contante, ma solo mezzi tracciati da intermediari autorizzati, quali assegni, bonifici, RID.
Gli assegni bancari e i libretti: Gli assegni bancari, postali, circolari, vaglia postali e cambiari, emessi per importi pari o superiori ad € 1.000 devono recare l'indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità.
Gli assegni bancari e postali emessi all'ordine del traente (ad es. a me medesimo) possono essere girati unicamente per l'incasso ad una banca o alle Poste.
Il saldo dei libretti di deposito bancari o postali al portatore non può essere pari o superiore a € 1.000,00. Nessun limite è invece imposto ai prelevamenti o versamenti sui propri conti presso gli sportelli bancari o postali.
Il pagamento delle pensioni: La riscossione della pensione può avvenire in due modi: aprendo in conto corrente oppure utilizzando una carta di debito.
Infatti, chi non vuole sostenere i costi di un conto corrente può ricorrere alla Insp card, una carta prepagata che l'istituto pensionistico ha realizzato insieme a Poste Italiane: consente l’accredito della pensione, di versare denaro e ritirare i contanti nei Postamat e in tutti i bancomat del circuito Cirrus Maestro. Inoltre con la card possono essere effettuati pagamenti nei negozi. Non sono previsti costi di gestione e non sono applicate imposte di bollo.
Per ottenerla è sufficiente rivolgersi all'ufficio postale dove si riscuote abitualmente la pensione. Si riceverà la carta e i codici, direttamente a casa; a quel punto non resterà che tornare alle Poste per chiederne l'attivazione.
Le sanzioni previste: La sanzione amministrativa pecuniaria applicabile va dall’1% al 40% dell’importo trasferito. La sanzione amministrativa pecuniaria minima è di 3.000,00 euro.
Va segnalato che, in caso di sanzioni per violazioni di tali norme, chi ha commesso l’illecito ha la possibilità di aderire, entro 60 giorni, al pagamento ridotto della sanzione tramite l’oblazione, che consiste nel pagamento di una somma ridotta pari alla terza parte del massimo della sanzione prevista per la violazione commessa o, se più favorevole e qualora sia stabilito il minimo della sanzione edittale, pari al doppio del relativo importo.
    A cura di MASSIMILIANO CASTO – Tributarista e Consulente del Lavoro

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